Celocelo è un  progetto dell’ Associazione Agenzia per lo sviluppo locale di San Salvario Onlus in collaborazione con Officina Informatica Libera e consiste in una  piattaforma digitale che mette in contatto chi ha qualcosa da regalare con chi opera nel sociale.

Su www.celocelo.it  tutti i cittadini possono donare beni materiali (arredi, biancheria per la casa, abbigliamento, accessori,  elettrodomestici, stoviglie ma anche biciclette, giocattoli e attrezzatura per bambini, ecc) o un po’ del proprio tempo e le proprie competenze per attività come ripetizioni, assistenza informatica, piccoli lavoretti o riparazioni.

I beni o il tempo donati vanno a favore di persone in difficoltà, attraverso le associazioni, i servizi sociali, le parrocchie e tutte quelle realtà che operano nel sociale e che fanno richiesta di essere accreditati sulla piattaforma.

Celocelo permette di dare una nuova vita agli oggetti e permette di ridurre al minimo l’impegno e i costi di natura logistica, in particolare per quanto concerne lo stoccaggio, l’immagazzinamento e la distribuzione centralizzata.

Il progetto inoltre è scalabile su altri territori e al momento sono nate due nuove versioni: uno per la Valsusa e uno per Milano e la versione Food che si occupa di recuperare eccedenze alimentari e distribuirle a persone in difficoltà.

Il progetto è stato sostenuto dalla Compagnia di San Paolo nell’ambito del Bando Fatto per Bene e da Iren – Comitato Territoriale di Torino.

Salvare i libri abbandonati dal cassonetto con il progetto ViviLibrôn. Lo scopo, oltre a mantenere vivo l’interesse per la lettura, è quello di migliorare la sostenibilità e la raccolta differenziata del mercato di libero scambio di via Carcano (sabato e domenica) e quella del Balôn (sabato) attraverso l’integrazione sociale. A salvare i libri ci sono gli Ecomori, un gruppo di ragazzi richiedenti asilo, che tutti i sabato dalle ore 15 recuperano i libri invenduti e abbandonati posizionandoli su di un banchetto, così da restituire nuova dignità spingendo nuovi e voraci lettori a impedire che tutti questi libri finiscano nel cassonetto.

Ma non finisce qui. A fine mercato, dopo una accurata cernita con l’aiuto dei frequentatori del mercato, i libri rimasti sul banchetto vengono trasportati e posizionati in diverse librerie dove i volumi sono gratis e accessibili a tutti come in una sorta di bookcrossing. Di seguito l’elenco della librerie: Scuola Holden (all’interno della biblioteca del progetto Fronte del Borgo); Informa Giovani Città di Torino (via Garibaldi); Giardino Jan Palach; Canale dei Molassi; Caffè Roberto (via Garibaldi); Bar Lamarada del Maglio (all’interno del Cortile del Maglio), Bar Ristò Chez Zeina (all’interno del Cortile del Maglio).

 

Per tutti gli altri libri e volumi recuperati dagli Ecomori, invece, si aprono le porte della raccolta differenziata grazie alla Cooperativa Arcobaleno, dando così nuovo impulso anche alla differenziata della città.

Il progetto Cit ma Bun, l’iniziativa della cooperativa Triciclo che ha come obiettivo la sensibilizzazione “famiglia per famiglia” al tema del riuso.

È da un po’ che rinvii lo svuotamento dei cassetti? Per te aprire la porta dello sgabuzzino è diventato uno sport estremo? Sfidi la forza di gravità con la pila di oggetti abbandonati in cantina? Prima di farti prendere dal raptus e buttare via tutto, pensa a Cit ma Bun!

La Sua missione è riassunta in tre punti:

  1. vuotare con facilità gli spazi dove avete depositato oggetti in buono stato (casalinghi, abbigliamento, attrezzature sportive, scarpe, piccoli elettrodomestici, regali indesiderati);
  2. sostenere il commercio di usato a basso prezzo gestito dalla cooperativa sociale Triciclo che gestisce il centro di riuso e due negozi a Torino, uno in via Arbe 12, l’altro in via Regaldi 7/11;
  3. dare lavoro a persone in situazioni di svantaggio.

Come funziona Cit Ma Bun?

Cit Ma Bun funziona In una maniera molto facile: chiunque può diventare “campione del riuso”, aderendo al progetto e impegnandosi a formare un gruppo – tra i propri amici, colleghi di lavoro o parenti – che possa riempire almeno 10 cassette di beni usati: i “box del riuso”, delle cassette di plastica fornite a domicilio dalla Cooperativa Triciclo, che si occuperà anche del ritiro, non appena il referente del gruppo comunichi l’avvenuto riempimento. Un meccanismo che ci basa sul coinvolgimento di piccoli gruppi: dagli amici che giocano a calcetto o vanno in bici insieme, ai condomini o alle associazioni sportive, culturali, dal sindaco ai consiglieri comunali, dalle scuole alle aziende.

Cassetta del riuso di Cit Ma Bon

Una volta raccolta, la cassetta e il suo contenuto verranno portati presso il Centro di Riuso gestito dalla cooperativa Triciclo in via Arbe 12 a Torino per essere riusati.
Quali oggetti posso mettere in una cassetta del “Cit ma bun”?
Oggetti cit ma bun (esattamente come in piemontese: piccoli ma buoni e quindi utili per un secondo utilizzo) soprammobili, giocattoli, casalinghi, piccoli elettrodomestici, vasellame, pentole, libri, quadretti, vestiti, etc;
Sono esclusi generi alimentari, materiali pericolosi, pile e oggetti troppo grandi per entrare nella cassetta. L’iniziativa, per ora, è attiva sul territorio di Torino e prima cintura ed è supportata dal Tavolo del Riuso di Torino.

A chi è rivolto Cit Ma Bun?

Dire a tutti i cittadini di Torino e comuni limitrofi non è abbastanza chiaro, quindi per essere più specifici: single; famiglie; condomini; locali; aziende; scuole; istituzioni pubbliche; associazioni; cooperative.
L’adesione è completamente gratuita e ha come unico limite quello di formare un gruppo di persone per riempire almeno 10 box per volta. Se quindi sei interessato alla cultura ed economia circolare, Cit Ma Bun non vede l’ora di portarti i suoi box del riuso!